Il risotto alla zucca della Teresa

Il risotto alla zucca della Teresa è una ricetta che si trova all’interno del libro “Mangia, bev, tas… e vivi in santa pas”, una raccolta di ricette e suggerimenti a cura di Mitia Del Brocco, che ha la fortuna di vivere fianco a fianco con la regina della famiglia legnanese più nota d’Italia (la Teresa!). Vi dice niente la Famiglia Colombo o meglio… I Legnanesi?

I Legnanesi è una compagnia teatrale nata nel 1949 a Legnano (città di confine tra le province di Milano e di Varese) dal sodalizio tra Felice Musazzi e Tony Barlocco di cui il primo oltre ad essere attore era anche l’autore dei testi messi in scena e il regista, all’inizio in un’oratorio del quartiere Legnanello e in seguito in diversi teatri del nord Italia.

Tony Barlocco (la Mabilia) e Felice Musazzi (la Teresa). (Fonte: Wikipedia)

Le storie raccontate si ambientano nei cortili lombardi proponendo personaggi satirici e vicissitudini che ruotano intorno alla famiglia Colombo, formata da Teresa, il marito Giovanni (Giuan) e la figlia Mabilia sempre in cerca di marito. I dialoghi nelle varie riviste sono quasi prettamente in dialetto legnanese (con influenze meneghine) ma con la direzione di Antonio Provasio, attore, autore e regista della compagnia teatrale, che prende l’eredità di Musazzi interpretando la Teresa, questi vengono in parte “italianizzati” per coinvolgere un pubblico più vasto con meno conoscenza del dialetto, ovvero i giovani e il pubblico del centro e sud Italia.

Enrico Dalceri (la Mabilia), Antonio Provasio (la Teresa) e Luigi Campisi (Giovanni),
la “nuova generazione” de I Legnanesi. (Fonte: www.ilegnanesi.it)

Per i 70 anni dalla nascita della compagnia teatrale, oltre alla nuova rivista Settanta voglia di ridere c’è! (a Cremona al Teatro Ponchielli il 9 aprile 2019), all’autrice Mitia Del Brocco, moglie di Antonio Provasio, è venuto in mente di raccontare in un libro le ricette della tradizione gastronomica lombarda (con qualche influenza emiliana, in quanto nata a Carpi) e per la mia felicità anche qualche ricetta del centro-sud, dando voce ai tre inquilini di casa Colombo: Teresa con i suoi suggerimenti nella preparazione dei piatti e la sua ricetta “segreta”, Giovanni come improvvisato sommelier e le note cultural-fashion di Mabilia.

Tra le tante ricette presenti, alcune trascritte anche in dialetto, ho voluto provare quella che ho ritenuto tra le più veloci e gustose, ovvero il Risotto alla zucca. Il risultato, un piatto delicato e raffinato pur nella povertà degli ingredienti (comunque di qualità). E brava la Teresa! (e grazie Mitia per averle strappato la ricetta!)

P.S. ho fatto una leggera modifica… ho ridotto di molto il burro e qualche variazione sulle quantità, perdonami Teresa!

Ingredienti per 4 persone:

  • 400 g (io 300 g) di riso Carnaroli dell’Oltrepo Pavese (va benissimo anche il riso varietà Loto del Canton Ticino)
  • 400 g di zucca (io varietà Violina) già privata della buccia
  • 100 g di burro da panna centrifugata (io 50 g a basso contenuto di lattosio e aromatizzato all’arancia)
  • 1/2 cipolla bianca (io 1 piccola)
  • 1 L di brodo vegetale o di carne ben caldo e saporito
  • Parmigiano Reggiano q.b. (io Grana Padano di Soresina)
  • pepe q.b. (se gradito)
  • vino bianco per sfumare (se gradito)
  • olio extravergine d’oliva del Garda q.b.

Preparazione:

  1. Mondare la zucca da ogni suo filamento e tagliarla a cubetti.
  2. In un tegame capiente far appassire a fuoco dolce la cipolla tritata con un paio di cucchiai di olio evo del Garda.
  3. Aggiungere la zucca e farla cuocere, sfumando con qualche mestolo di brodo caldo, per circa 15 minuti (la zucca violina ha una polpa compatta, quindi va ammorbidita).
  4. Unire il riso, mescolare e sfumare con il vino.
  5. Aggiungere poco per volta il brodo fino a cottura al dente del riso.
  6. Spegnere il fuoco e mantecare primna col burro all’arancia e poi con il Parmigiano Reggiano/Grana Padano, mescolando energicamente.
  7. Servire ben caldo con sopra una spolverata di pepe appena grattugiato se gradito.

Giovanni Colombo consiglia come vino un bianco frizzantino o un Lambrusco, mentre la Mabilia ci vuole in scarpe da tennis di colore ecrù tendente al giallo/arancio per essere in pendant con il colore del risotto dalle tonalità tenui e riposanti.

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