Io e Nergi®

Quando si tratta di andare a scoprire le nuove tendenze in fatto di cibo, la Biologa ai fornelli è sempre in prima linea per poter raccontare ai propri lettori il buono e il bello dell’Italia, in primis, e regalare spunti di approfondimento ai colleghi blogger.

Una ghiotta occasione si è presentata con un blogtour organizzato da Qui Da Noi Cooperative insieme a Ortofruit Italia e Dstile, in cui 5 food blogger italiani, selezionati grazie alle indicazioni di Maria Antonietta Grassi (food blogger nota ai molti per le sue rubriche mensili su Cotto e Mangiato magazine). Far parte di questa selezione per me è stato veramente un grandissimo onore e l’avventura che mi aspettava meritava sicuramente di essere raccontata nel nostro magazine. Chi eravamo? Insieme a me ci sarebbero stati Silvia Leoncini (La Masca in cucina), Fernanda Demuru (Il leccapentole e le sue padelle), Paola Uberti (Slelly) e Pasquale Alberico (I sapori mediterranei).

Il Nergi® Educational Tour ha avuto come scopo principale raccontare (e in seguito far raccontare a noi food blogger e ad altri ospiti giornalisti) una delle novità delle produzioni ortofrutticole italiane e nello specifico piemontesi, ovvero il Nergi®. Questo piccolo frutto, appartenente alla famiglia dell’Actinidia arguta, vanta origini asiatiche come il tradizionale kiwi che tutti conosciamo e le tipologie che da metà settembre saranno presenti in commercio (per ora due) derivano da un’attenta selezione da parte di esperti agronomi neozelandesi; successivamente è arrivato in Europa poiché la Francia ha acquistato il brevetto e ora si sta creando una coltura e commercializzazione che comprende altre realtà del territorio d’Oltralpe come l’Italia, la Germania e il Regno Unito.

Nel nostro paese la coltura del Nergi® ha trovato dimora nel territorio cuneese in quanto aveva il microclima ideale per l’impianto e sviluppo di questa coltura; la seconda parte del blogtour ha previsto, infatti, la visita ai frutteti degli imprenditori agricoli aderenti al progetto pioneristico di coltura e diffusone del babykiwi raccontando le peculiarità di questo frutto e cosa ha spinto loro a portare avanti una sfida che dal 2013 li metterà in gioco per almeno vent’anni. Come raccontato da Enrico Barra, tecnico agronomo che del Nergi ne conosce ogni virtù e pecca, dall’impianto del frutteto alla prima commercializzazione devono almeno passare dai due ai quattro anni e comunque a monte di una verifica del terreno in cui si vorrebbe far crescere le piante di Nergi. I frutti necessitano di un impianto di irrigazione che permetta alla pianta di poter prelevare il quantitativo giornaliero necessario in quanto non ha la caratteristica di trattenere l’acqua come altri tipologie di piante da frutto.

Il Nergi, rispetto ai suoi simili kiwi tradizionali, è resistente alla batteriosi e a grandinate leggere, nonostante ci si serva di teloni antigrandine per scongiurare quelle più pesanti e che, inoltre, fungono da cappa di aria fresca poiché è un frutto che ama temperature non elevate. La raccolta dei Nergi, dopo aver saggiato il grado zuccherino, avviene nel giro di 7 giorni e le piante producono dai 20 ai 30 kg di frutti ciascuna e questi, dopo affinatura nelle condizioni di temperatura ideali, sono confezionati nelle vaschette da 125 g e nella GDO si troveranno sugli scaffali insieme ai frutti di bosco.

Ritornando al nostro tour… noi blogger selezionati ci siamo ritrovati nella sede di Qui Da Noi di Torino in Corso Francia dove siamo stati accolti dalle nostre Nergi-Angels, ovvero Renata Cantamessa, Michelle Aggio e Irene Bongiovanni, le quali, successivamente, ci hanno guidato nelle varie tappe gourmet a base del babykiwi, protagonista indiscusso di questa due giorni piemontese.

Dopo i dovuti convenevoli, la prima tappa è stata dedicata a un aperitivo in Galleria Subalpina dove ad aspettarci abbiamo trovato il Maestro Gelatiere Alfio Tarateta il quale ci ha raccontato la storia della sua passione per il mondo della gelateria artigianale e del suo piacevole incontro col Nergi® tramutatosi in un delizioso sorbetto cremoso senza conservanti e derivati del latte, regalandoci anche altre chicche al sapor di rosa, pesca e amaretto e ovviamente al gianduia, che a Torino non deve mai mancare in una signora gelateria.

L’avvicinamento verso il cuneese è proseguito con il secondo step presso un concept restaurant nato grazie al restyling di un’ex vetreria nei pressi di Moncalieri. Il locale, Caffè UP, ha aperto al pubblico dallo scorso 10 giugno e l’intento del suo titolare, il designer Umberto Palermo noto ai più in ambito automobilistico, è stato quello di creare un luogo dove cibo e arte potesse essere un connubbio indiscindibile e non solo. Il cibo come arte del gusto, sia in modalità pasto veloce che comodamente seduti nelle sale del ristorante al piano superiore, che noi del Nergi® lo abbiamo potuto constatare di persona (e di bocca) attraverso le tre portate del pranzo sapientemente pensate e preparate dallo Chef per esaltare al meglio le potenzialità in cucina del babykiwi.

La terza tappa è stata decisamente la più impegnativa. Questa volta siamo a Carmagnola, città che di nome è legato al personaggio del Conte protagonista della tragedia di Alessandro Manzoni (1820) ma non solo. Per secoli l’economia di Carmagnola , grazie alla natura sabbiosa dei terreni circostanti che poco si prestano alla coltura del frumento, si sono dimostrati invece molto adatti per quella della canapa alimentando l’industria dei cordami e quella tessile, con un’attiva esportazione soprattutto in territorio francese. Questa attività col tempo viene a decadere e i terreni convertiti con successo nella produzione di ortaggi fra cui il porro dolce lungo e i peperoni, riconosciuti come prodotti alimentari tradizionali del Ministero delle Politiche Agricole. Di questi ultimi da 66 anni si svolge una sagra dedicata, Peperò, di caratura nazionale e la serata di sabato 29 agosto ha avuto luogo lo showcooking dove noi cinque food blogger selezionati ci siamo esibiti con la preparazione delle ricette dove gli ingredienti da esaltare sono stati sia il peperone di Carmagnola e il Nergi®.

Pensare a una ricetta così particolare non è stato semplice ma ognuno di noi è riuscito a far emergere il meglio delle proprie capacità per le preparazioni presentate e hanno avuto un ottimo riscontro da parte del pubblico giudicante. Grazie alle chicche gastronomiche raccontate dal moderatore della serata, il giornalista enogastronomico Paolo Massobrio, lo show-cooking è diventato anche un momento di interazione didattica impreziosendo la nostra esibizione. Per noi food blogger comunque, classifica a parte, è stato davvero piacevole lavorare insieme nella cucina allestita per l’occasione e avere il privilegio di poter guidare una piccola brigata di giovani cuochi della scuola “Colle Don Bosco” con talento e tanta voglia di imparare. L’evento si è concluso con la vittoria della ricetta di Fernanda Demuru (Panzanella croccante con scampi, peperoni e Nergi®) e per la sottoscritta la soddisfazione del Premio della Critica assegnatomi da Massobrio per l’idea di cucina innovativa e salutare grazie alla mia Nergi® Ratatouille.

Ph. Monica Martino_2015

La tappa finale del tour prevedeva la visita ai frutteti di Saluzzo in cui è coltivato il Nergi® con le dovute spiegazioni sulle varie fasi previste, dalla scelta del terreno fino alla distribuzione sugli scaffali dei supermercati. La scommessa che stanno facendo i produttori dal 2013, per le peculiarità di questo babykiwi, per ora sta portando dei buoni risultati e ci auguriamo che a distanza di tempo la produzione di Nergi aumenti per allargare la fascia di consumatori per le sue molteplici proprietà nutrizionali e organolettiche, tra l’elevato contenuto in vitamina C e di fibre buone (per la buccia edule) e una buona percentuale di vitamina E, calcio e fosforo. Un super frutto, consigliato in particolare a bambini, donne in età fertile e anziani.

Le mie ricette con Nergi®:

Nergi® Ratatuille con miglio allo zenzero e pollo in crosta di semi di chia

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Risotto al Nergi® e scalogno caramellato

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Straccetti di Muscolo di Grano con Nergi® e patate

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Sorbetto di Malvasia al Nergi®

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