A come… Gusto

A come… Gusto, un importante momento di promozione della filiera artigiana alimentare a marchio Qualità Trentino che si terrà nel 2020.

Il mio viaggio alla scoperta delle eccellenze trentine inizia il 31 agosto in treno e dopo un passaggio dalla pianura cremonese alle acque del lago di Garda, da Verona ci si immette su quella che la Guida d’Italia del 1920 (Le Tre Venezie vol II) indica come la principale linea della Venezia Tridentina e fa parte della grande linea internazionale tra l’Italia e la Germania per il Brennero [… Segue il fondovalle dell’Adige fino a Bolzano]. Sulla strada verso Trento, affacciandosi al finestrino possiamo vedere campi e fertili vigneti, lungo le ondulazioni della Valpolicella, soprattutto in prossimità della stazione di Domegliara. Proseguendo, ci si sente protetti dalla imponente presenza delle Dolomiti e questo paesaggio mi accompagna fino alla stazione di Trento.

Riunitosi il gruppo di blogger invitato alla conferenza stampa di “A come… Gusto”, si parte in direzione Val di Non.

La Val di Non è un immenso frutteto nel cuore del Trentino e la mela il suo simbolo più significativo. Ma la Val di Non è anche altro: una natura spontanea fatta di bischi, pascoli e prati, torrenti che scendono dalle cime dei monti creando col loro passaggio profonde gole e canyon fino ad arrivare in fondovalle e riunirsi nel lago di Santa Giustina. I piccoli borghi e le catene montuose circondano di bellezza questo bacino artificiale.

Ed è in Alta Anaunia che ufficialmente inizia la giornata dedicata alla presentazione di “A come… Gusto”. Siamo a Sarnonico, “luogo ricco di storia, arte e cultura, di affascinanti dimore signorili e belle case contadine. È un paese tranquillo e dinamico, centro di attività artigianali e agricole” come recita il sito del comune e nel Palazzo comunale, ristrutturato per conservare tratti di affreschi di epoca rinascimentale , che ha luogo la conferenza stampa.

I vari relatori, a partire dalla padrona di casa, il Sindaco Emanuela Abram, per continuare con l’Assocciazione Artigiani di Trento e della Val di Non, il Consorzio Trentino Salumi e per finire l’Assessore Provinciale al Turismo Giulia Zanotelli hanno enfatizzato l’importanza della promozione del mondo dell’artigianato puntando sulla creatività e le energie dei giovani, i quali possono dare un’aria di freschezza alle varie attività artigianali implicate in quei settori come alimentazione, agricoltura e cooperazione. Il tutto darebbe un’ulteriore spinta al turismo nella provincia trentina e per tale motivo che nasce “A come…”, un programma triennale di visibilità delle eccellenze artigianali grazie a un territorio vocato per le materie prime di alta qualità.

Il primo appuntamento è nella primavera del 2020 e sarà dedicato agli artigiani dell’agroalimentare ed enogastronomia. Non sarà una semplice fiera campionaria ma un percorso nella tradizione a marchio Qualità Trentino, dove le aziende si racconteranno attraverso i loro prodotti e racconteranno il territorio in cui operano. Un ruolo nella narrazione lo avranno in particolare le aziende produttrici di carni, salumi e latticini che hanno sposato una tematica molto sentita dai consumatori, il benessere animale dalla nascita del capo bestiario fino alla trasformazione, garanzia anche di una filiera controllata oltre che di prodotti finiti di alta qualità. E quella qualità l’abbiamo provata e apprezzata di gusto… perchè sul posto i cibi sono molto più buoni.

… e presto queste prelibatezze le vedrete nelle prossime ricette.

La Val di Non non è solo mele, speck , mortandela e carne salada… proprio a Sarnonico dal 2012 ha trovato dimora nel piano sotterraneo di Villa Rosa un mulino a gestione familiare che ogni giorno macina cereali coltivati nel territorio dagli stessi titolari. La particolarità sta nella ricerca di macine a pietra, recuperandole e restaurandole e come dice il nome dell’azienda Pezzini “Dal gran al pan”, una gran parte della farina ottenuta finisce nel laboratorio di panificio e pasticceria (a pochi metri dal mulino) e grazie alle sapienti mani delle donne di casa Pezzini si producono pane con pasta madre e biscotti dal sapore della tradizione.

Un po’ di farina di questo mulino è entrata nella mia dispensa e presto diventerà…

Lasciamo la Val di Non grati di tanta bellezza, accoglienza e bontà e ci dirigiamo verso la Piana Rotaliana, cuore del Trentino, chiamata “il più bel giardino vitato d’Europa” per la grande estensione di vigneti pregiati coltivati. A Mezzolombardo incontriamo Mauro Dolzan, titolare dell’azienda di famiglia Villa de Varda, produttrice di grappe e distillati. Responsabile della produzione, Mauro è soprattutto fiero di raccontare la storia di questa azienda.

In questo territorio i de Varda, famiglia nobile dal 1678, erano proprietari terrieri nonchè produttori di grappa e vino. Diversi anni dopo il 1800, il trisavolo Michele Dolzan nelle stesse cantine inizia la sua attività di distillatore e oggi, con Mauro e il fratello Michele, è giunta alla quinta generazione. Attualmente, i fratelli Dolzan insieme al padre, Cav. Luigi, proseguono questo cammino unendo la tradizione dell’arte distillatoria all’innovazione delle attrezzature per un prodotto finito di qualità e attento all’evoluzione della richiesta del mercato.

La tradizione, in particolare, è importante e tale che l’azienda ha brevettato il “metodo de Varda” con esclusiva vinaccia da uve trentine della propria cantina (Campo Maseri), una lenta distillazione in alambicchi di rame e il riposo del distillato in contenitori sterili per almeno 6 mesi ed infine, per alcune tipologie, invecchiamento in botte.

E ancora il rispetto della tradizione ha portato il Cav. Luigi a creare il Museo “Cose di Casa”, un ambiente in cui sono raccolti 1600 oggetti antichi appartenuti alle generazioni Dolzan tra attrezzature agricole e strumenti per la distillazione, oltre a 280 documenti storici dell’attività ed etnografici della famiglia. Un patrimonio antropologico all’interno di una Provincia che ospita una parte di Patrimonio Unesco, le Dolomiti.

Ovviamente non si poteva rifiutare una degustazione guidata delle migliori produzioni. La mia preferita? Vibrazioni, una riserva di teroldego (vitigno autoctono) invecchiata in botti di barriques di abete rosso della Val di Fiemme, albero selezionato e utilizzato da Antonio Stradivari per la costruzione dei violini… e qui, mi sono sentita a casa.

E anche in questo caso, con la grappa e l’amaro Elixir Sancti Vigilii in cucina potrebbe uscire qualcosa di particolare…

Che dire… in Trentino ho lasciato un pezzo di cuore. Un viaggio esperenziale a 360°, fatto di luoghi, tradizioni radicate da comunicare alle generazioni future, persone che credono nel loro saper fare perchè sanno di avere a disposizione solo il meglio della Natura.

A come… Gusto vi aspetta nel 2020, per un Trentino da gustare con la bocca, con l’olfatto e la vista.

Post scritto in collaborazione con Associazione Artigiani Trentino

Un ringraziamento particolare ai seguenti “artigiani” del gusto:

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