Il Prosciutto Toscano DOP in buona compagnia

Mercoledì 8 maggio alle ore 11a Tutto Food Milano, al PADIGLIONE 6, stand G 02-06 in occasione dell’evento ‘Prosciutto Toscano DOP & Friends”,  Esperimenti in cucina: una Biologa ai fornelli sarà presente per scoprire il gusto unico del Prosciutto Toscano DOP attraverso le creazioni uniche di Claudio Vicenzo, Executive Chef Delizia Ricevimenti Firenze.

Lo Chef per l’occasione preparerà dei gustosi panini gourmet abbinando il Prosciutto Toscano DOP con altre eccellenze italiane a marchio DOP e IGP:

  • Gorgonzola DOP
  • Melone Mantovano IGP
  • Miele Lunigiana DOP
  • Mozzarella di Bufala Campana DOP
  • Olio Extravergine d’Oliva Toscano IGP
  • Pecorino Toscano DOP
  • Pomodoro Pachino DOP
Credits: www.prosciuttotoscano.com

Ma diamo anche qualche notizia sul protagonista di questo cooking show.

Prodotto a denominazione di origine protetta, già nella Toscana dell’VIII secolo d.C. erano note le norme che ne regolamentavano la produzione (macellazione del maiale e trattamento delle carni) ma è in epoca medicea che vengono promulgate leggi ad hoc (senza alcuna vatriazione nel tempo fino ad oggi) per la tutela della produzione di questa eccellenza tipicamente toscana.

Documento di controllo delle carni utilizzate per il Prosciutto Toscano, datato 1763. (Credits: www.prosciuttotoscano.com)

Come viene prodotto il Prosciutto Toscano DOP? Si inizia con la separazione delle cosce dal resto del corpo del maiale e la classica rifilatura ad arco, alla quale segue la speziatura con sale, pepe, aromi naturali e spezie. In contemporanea tutti i prosciutti vengono dotati di un sigillo non rimovibile indicante la data di inizio del processo di stagionatura, il quale deve durare almeno 12 mesi, dopo di che si appone il tipico marchio che comprova l’adesione agli standard obbligatori per potersi fregiare del marchio DOP. Al momento della vendita il prodotto si presenta piuttosto rotondeggiante, con forma ad arco all’estremità superiore, e un peso che oscilla tra 7,5 e 10 kg; internamente la carne varia tra diverse tonalità di rosso, ed è particolarmente bassa la quantità di grasso rilevabile, il che dona al prodotto un gusto delicato e complesso allo stesso tempo, frutto anche della particolare tecnica di stagionatura utilizzata.

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