Siamo fatti della stessa acqua

Siamo fatti della stessa acqua… e l’acqua, in qualunque sua forma, è l’elemento essenziale per la vita.

L’acqua è il composto chimico più abbondante sulla Terra, si trova in tutti gli ambienti ed è parte integrante di tutti gli organismi viventi. Dentro il corpo umano ve ne sono circa 45 litri, che corrispondono a quasi il 70% della composizione corporea. I professionisti della salute consigliano di bere almeno due litri di acqua al giorno, quantitativo che corrisponde circa ai liquidi che attraverso l’urina, il sudore e il respiro eliminiamo quotidianamente. L’organismo non ha la possibilità di creare delle proprie riserve d’acqua e quindi per tale motivo è necessario idratare il nostro corpo bevendo tanto (anche quando non se ne sente la necessità) e alimentandosi con cibi ricchi in acqua come frutta e verdura.

Chimica-fisica dell’acqua

Nella sua forma chimica, l’acqua è deriva dall’unione di due differenti elementi: ossigeno e idrogeno che insieme formando la molecola H2O. L’acqua è anche l’unica sostanza che si trova in natura nei tre stati di aggregazione: solido, liquido e gassoso. Quando il ghiaccio fonde, il 15% dei legami tra le molecole di acqua si rompe e questa percentuale aumenta al crescere della temperatura tanto che allo stato di vapore tutti i legami scompaiono e le molecole di acqua sono libere e indipendenti.

Le sue particolarità di struttura molecolare nonché il comportamento chimico e fisico permettono la maggior parte delle reazioni chimiche indispensabili per la vita sul nostro pianeta. Si stima che tra oceani, fiumi, laghi, torrenti, stagni, ghiacciai, suolo e atmosfera, il quantitativo di acqua si aggiri intorno ai 1200 miliardi di tonnellate. La gran parte di essa (97.2%) è rappresentata da acqua di mare o salmastra, utilizzata per scopi industriali e agricoli. L’acqua dolce è ugualmente presente sul pianeta in quantità molto grandi (si stimano 40 milioni di miliardi di tonnellate), ma è trattenuta per la maggior parte dalle calotte glaciali e dai ghiacciai (2.15%); solo il rimanente 0.65% è suddiviso tra laghi, fiumi, acque sotterranee e atmosfera.

Per l’utilizzo domestico e pubblico, l’acqua che viene utilizzata è arricchita di tutte le sostanze chimiche e i sali minerali che ha sciolto nella terra ed eroso dalle rocce attraverso le quali è passata. Questa “forma” ne permette un’ulteriore classificazione, importante soprattutto ai fini della potabilità e dell’impatto sull’economia domestica. L’acqua può infatti essere dura o leggera: viene definita dura se all’analisi chimica presenta calcio, magnesio e altri metalli disciolti, sostanze in grado di modificare le sue proprietà (per esempio l’abbassamento del punto di congelamento degli oceani). L’acqua che scorre dai rubinetti di casa o dalle fontane pubbliche solitamente subisce il processo di potabilizzazione, procedimento che la libera da tutte le sostanze che la renderebbero sgradevole o nociva, in modo che possa essere adatta per la propria consumazione e per la cottura dei cibi.

L’acqua è vita

Il rapporto tra acqua e vita, sentito dall’uomo fin dagli albori della civiltà, è diventato sempre più forte nel tempo grazie soprattutto ai vari studi e approfondimenti sul ruolo dell’acqua negli ecosistemi e, nello specifico, nell’organismo umano.

Come già detto, maggior parte del nostro corpo è composto di acqua: è l’ingrediente principale del sangue, delle nostre cellule ed è indispensabile per la nostra salute, in quanto bere acqua mantiene sani gli organi e a sostituire i liquidi persi con respirazione, sudore e digestione. Sulla base delle sue proprietà chimico-fisiche, l’acqua è coinvolta in quasi tutte le funzioni fisiologiche come la termoregolazione del corpo, le trasformazioni metaboliche e le reazioni chimiche necessarie a livello cellulare. Inoltre è implicata nel mantenimento delle normali funzioni fisiche e cognitive.

Dati forniti da misure bioimpedenziometrici stimano che l’acqua costituisca circa il 60% del peso corporeo nei maschi adulti, dal 50 al 55% nelle femmine (caratterizzate da una maggiore percentuale di grasso corporeo rispetto ai maschi), e fino al 75% in un neonato. La quantità di acqua da assumere durante la giornata, in base alle indicazioni dell’European Food Safety Authority (EFSA), è stata stimata in circa 2 litri sotto qualunque forma (liquida e attraverso il cibo) ma è abbastanza variabile a seconda degli individui, tenendo conto dell’ambiente di vita, del regime di lavoro ed attività, del tipo di alimentazione e degli stili di vita.

In genere nell’organismo si attuano dei meccanismi di autoregolazione e fattori complessi che determinano la sensazione di sete per compensare perdite di liquidi. Tuttavia bambini ed anziani sono maggiormente soggetti a disidratazione perché dimostrano una riduzione della percezione nella sensazione di sete e nello stimolo naturale a bere, col rischio di non bilanciare in modo adeguato e tempestivo le perdite di acqua. Per questo motivo viene sempre consigliato di assecondare il senso di sete e bere anche quando non se ne sente lo stimolo. La disidratazione, infatti, può avere effetti anche seri sull’attività e sulle prestazioni fisiche dell’organismo, sia nella termoregolazione che con la comparsa di crampi, apatia, astenia, irritabilità; forme più gravi inducono la comparsa di molte patologie, soprattutto a carico del rene.

I valori indicativi di riferimento, che considerano l’acqua assunta complessivamente in condizioni di moderate temperature ambientali e medi livelli di attività fisica, sono così definiti:

  • neonati sino a sei mesi di vita: 100 mL/kg al giorno,
  • bambini:
    • tra 6 mesi e un anno di età: 800-1000 mL/giorno,
    • tra 1 e 3 anni di vita: 1100-1300 mL/giorno,
    • tra i 4 e gli 8 anni di età: 1600 mL/giorno;
    • età compresa tra 9-13 anni: 2100 mL/giorno per i bambini e 1900 mL/giorno per le bambine;
  • adolescenti, adulti e anziani:
    • femmine 2 L/giorno
    • maschi 2,5 L/giorno.

L’importanza dei sali minerali presenti nell’acqua

Il ruolo dell’acqua nel metabolismo è soprattutto associato al trasporto di sali minerali con funzioni biologiche essenziali: sviluppo di tessuti e organi, regolazione dell’equilibrio idrosalino, attivazione di numerosi cicli metabolici, tra cui le reazioni biochimiche che producono calore.

Gli esseri viventi non sono in grado di sintetizzare da soli alcun minerale, quindi devono essere assunti attraverso l’acqua e gli alimenti. I sali minerali, rispetto ad altri micronutrienti, non si alterano né si disperdono durante la cottura o il riscaldamento degli alimenti, al massimo alcuni di loro possono solubilizzarsi nell’acqua di cottura. Comunque è bene far presente che il quantitativo di sali minerali introdotto il più delle volte non coincide con la quota biodisponibile, effettivamente assorbita e metabolizzata. I sali minerali inoltre vengono continuamente eliminati e devono pertanto essere efficacemente reintegrati tramite l’alimentazione.

Riassumendo:

  • le esigenze di acqua e sali minerali essenziali durante l’infanzia sono notevolmente più elevate rispetto ai fabbisogni dell’adulto;
  • stati fisiologici particolari, come stress, sudorazioni eccessive o patologie specifiche con perdite di fluidi espongono a deficit di sali minerali e disidratazione e richiedono un immediato recupero dell’equilibrio idrico e salino.

Di seguito si riporta una tabella che riassume le peculiarità e funzionalità dei molti sali minerali in genere presenti nelle acque:

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